Libertà: il potere e il dovere di scegliere

di Stefano Conte

Il 25 aprile si celebra la Libertà.
O almeno, si cerca di farlo.
Ma il rischio, ogni volta, è confondere la libertà con l’assenza di limiti, con il capriccio, con il rumore.

La vera Libertà non è il diritto di fare tutto ciò che si vuole.
È il potere di compiere o non compiere certi atti, secondo la determinazione della nostra volontà.
È la forza di scegliere.
È la responsabilità di sapere che ogni scelta traccia un solco, e che quel solco non riguarda solo noi.

Essere liberi non significa ignorare regole o negare confini.
Significa riconoscere che il nostro diritto finisce dove comincia quello degli altri.
Significa che non tutto ciò che è possibile è anche giusto.

La Libertà autentica cammina insieme alla Legge morale.
Non quella imposta dall’esterno, ma quella riconosciuta nel profondo di sé, là dove il rumore della propaganda si spegne e resta solo la voce del proprio dovere.

È facile sventolare bandiere. È difficile esercitare la Libertà come disciplina quotidiana: pensare con la propria testa, agire con rispetto, scegliere senza farsi trascinare.

La Libertà non si festeggia. Si costruisce. Pietra su pietra. Silenziosamente.

E ogni volta che scegliamo di pensare, di rispettare, di agire con giustizia, aggiungiamo un mattone al nostro Tempio interiore.
Un Tempio senza mura, ma con fondamenta profonde.

Non basta essere stati liberati una volta.
Bisogna essere liberi, ogni giorno.

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